Francesco Poma incontra la cittadinanza
Programma candidato sindaco primarie presentazione del 13 dicembre 2012
Il titolo scelto per la presentazione del programma - “Costruiamo insieme la città del futuro” - costituisce di per sé la premessa per ciò che viene esposto nella serata.
La “costruzione” della città dovrà essere programmata da tutti i cittadini che si riconoscono nei principi e nei valori descritti nel documento programmatico pubblicato sul sito della coalizione; in questo senso essa non potrà essere realizzata da individualità singole, ma – per la complessità della situazione - dovrà essere condivisa da tutti cittadini che intendono aderirvi.
Tutti i cittadini hanno il diritto-dovere di dare il loro apporto in idee e in lavoro.
I valori cui faccio riferimento sono gli stessi che più di dieci anni fa mi hanno convinto a iniziare in modo costruttivo un percorso dentro il mio partito.
Ritengo prioritario il bisogno che questo paese ha di giustizia, in tutte le sue declinazioni. Per gli stessi principi mi sono impegnato nell’approfondimento e nella conoscenza della teoria della triarticolazione sociale.
La mia convinzione è che dobbiamo ripartire dalle grandi anime del passato; anime come Gramsci, Olivetti, La Pira, Calamandrei; coloro che hanno costruito questo paese dando vita alla pietra miliare del nostro ordinamento nazionale - la costituzione italiana - che è ritenuto uno degli strumenti tra i più attuali e moderni nel mondo.
Il manifesto che ho ideato per il Comune di Bussero è stato realizzato per i primi 150 anni dell’Unità d’Italia, ma può essere valido per tutti i Comuni del nostro paese e per ogni tempo.
I colori sono i colori che questo paese si è scelto storicamente come simbolo e che sono immortalati nella sua bandiera; le fondamenta, la base, la cellula del Paese sono i Comuni con la Lingua Italiana.
A questo aggiungo che la cultura e l’arte sono stati è sono i valori necessari per un nuovo risorgimento, come già è avvenuto nel passato da nord a sud.
La comunità va posta al centro, il soggettivo può avere piena realizzazione solo se contribuisce alla crescita della comunità.
Questo fa nascere un nuovo ruolo per l’ente Comune, lo rende motore democratico perché il paese possa affrontare le problematiche del presente, che sono – tra l'altro:
- realizzazione equilibrata di una società multiculturale;
- gestione di una crisi ambientale epocale;
- gestione di una situazione economica di recessione senza precedenti, che tutti attualmente percepiamo;
- soluzione della crisi istituzionale che ci portiamo dietro da 20 anni, irrisolta;
- rafforzamento, in questa direzione, del ruolo delle Istituzioni comuni perché da lì nasce il germe della democrazia.
I problemi devono essere necessariamente affrontati con il contributo di tutti, stante l'importanza delle questioni in essere, e tutti devono impegnarsi affinché la comunità sia proiettata nel futuro.
Porre le basi verso il futuro, per un nuovo sviluppo collettivo, significa anche e soprattutto occuparsi di lavoro; in particolare creando lavoro per i giovani, per le donne, per le fasce di età più mature, costruendo una nuova realtà che deve essere creata passo a passo, con lo sforzo di tutti.
Il manifesto pubblicato è stato da me realizzato allo scopo di pubblicizzare una serie di incontri culturali svolti inizialmente nel Comune di Gorgonzola.
Asse portante della serie di conferenze era la costruzione della città dell’uomo.
Durante la preparazione del percorso culturale che mi aveva portato a organizzare quegli incontri, leggevo il libro di un grande sindaco italiano - “Città dell’uomo” - scritto da Adriano Olivetti. Contestualmente nel consiglio comunale della nostra città veniva approvato il PGT da parte della maggioranza di centro destra.
Come ho già detto in altre sedi, sono contrario a questo PGT. Penso infatti che non possiamo più mantenere l’idea che consumare territorio costituisce motore per lo sviluppo, così come non possiamo permetterci di mantenere l'idea che consumare sia strumento di sviluppo tout court; perché questo ci porta tra l'altro a impoverire le risorse del pianeta verso un possibile esaurimento, a scapito dell’umanità del futuro.
E’ il momento di aprire nuove direzioni di crescita, facendo diventare l’ambiente un investimento per l’economia, per creare nuovi assi di sviluppo.
In che modo ciò sarebbe possibile?
Per esempio, nella piccola scala, potrebbero essere convertiti edifici esistenti e si potrebbero costruire nuovi edifici “ecologici”, ispirandosi a principi costruttivi che siano in maggiore armonia con la natura, l'ambiente e il benessere dell'uomo.
Su una scala più grande, si potrebbe provvedere a dare maggiore impulso alla produzione realizzata secondo i canoni dell' agricoltura biologica e biodinamica - comparti peraltro unici a manifestare
tendenza espansiva in questi tempi - per nutrire con qualità e per esportare prodotti al alto valore aggiunto anche verso paesi stranieri.
Si potrebbe investire in nuove direzioni anche nel settore delle energie rinnovabili, dove grandi passi si sono fatti di recente, per esempio incentivando la minimizzazione dell'uso di risorse e promuovendo pure la minimizzazione della produzione di rifiuti nella realizzazione di attrezzature.
Ultimo, ma non ultimo, si dovrebbe dare grande impulso ad investimenti nel campo della cultura, con ricerca della bellezza in generale e tramite l'arte, stante il patrimonio artistico del Paese e la grande tradizione di pensiero che storicamente si associa all'Italia.
Tutte queste tendenze dovranno ispirare anche il PGT.
E’ per questo che chiedo tra l'altro di illuminare le acque del naviglio, di spostare la via ciclabile per i ciclisti veloci, di aprire spazi alla cultura in special modo sul naviglio.
Chiedo altresì di adottare nuove scelte architettoniche per il centro, nuove anche per la conversione dell’esistente.
Questo permetterà di risvegliare l’identità culturale ed economica legata alla dinamicità dell’acqua che qui è l’elemento identificativo del borgo e di tutta la città di Gorgonzola.
Questo permetterà altresì di dare impulso alla vivibilità del centro come polo di attrazione fruibile al pedone.
La foto degli olivi che mostro non è evidentemente un paesaggio di Gorgonzola e si vede.
Sono i mie ulivi. Quando ho cominciato a coltivarli con il metodo biodinamico, il potatore, un amico, mi diceva che senza concimi chimici e antiparassitari non avrei mai fatto alberi produttivi: dopo 18 anni gli alberi sono adulti e in salute, e molto produttivi. (In biodinamica tutto è organismo vivente, anche un' azienda).
L’ulivo questa pianta che da sempre è stata simbolo della sfera del sociale, prima e dopo l’era cristiana, ci rende fiduciosi del futuro.
E’ necessario rimettere al centro la persona, dargli un' attenzione individuale, ma considerala come parte di un organismo vivente più complesso: la comunità.
In un periodo storico in cui i bisogni sociali crescono a causa della crisi economica, io ritengo che l’obiettivo di mantenere i servizi sociali esistenti e migliorare i parametri di qualità è già un impegno non indifferente.
Un impegno importante sarebbe l’istituzione di una banca sociale (non banca del tempo), che si configura nel dono di lavoro a favore della comunità, con il fine di integrare l’offerta sociale, senza la necessità di reperire risorse finanziarie.
In cambio del dono di lavoro si riceve un certificato di credito in lavoro da riscuotere in futuro, dono contro dono.
E' in questa istituzione comune che si incontrerebbero volontariato e mondo economico.
Inoltre occorre rendere il lavoro famigliare riconosciuto.
Occorre anche promuovere la ricerca di progetti comunitari compatibili, per finanziare nuove iniziative lavorative per i giovani.